poesie  di  Octavio Paz  :  Reversibile                        

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Reversibile


Nello spazio
sto
dentro di me
lo spazio
fuori di me
lo spazio
in nessun luogo
sto
fuori di me
nello spazio
fuori di sé
in nessun luogo
sto
nello spazio
eccetera

 


Esempio


Il tuono percorre la pianura
nasconde il cielo tutti i suoi uccelli
Sole scorticato
sotto la sua ultima luce
le pietre sono più pietre che mai

Mormorio di incerti fogliami
Come ciechi alla ricerca della strada
Fra pochi istanti
acqua e notte saranno un solo corpo




Sparo


Salta la parola
dinanzi al pensiero
dinanzi al suono
la parola salta come un cavallo
dinanzi al vento
come un vitello di zolfo
dinanzi alla notte
si perde nelle vie del mio cranio
dappertutto le tracce della fiera
sulla faccia dell’albero il tatuaggio scarlatto
sulla fronte del torrione il tatuaggio di ghiaccio
sul sesso della chiesa il tatuaggio elettrico
le sue unghie sul tuo collo
le sue zampe sul tuo ventre
il segnale violetto
il tornasole che vira fino al bianco
fino al grido fino al basta
il girasole che gira come un ahi scorticato
la sigla del senza-nome lungo la tua pelle
dappertutto il grido che acceca
l’ondata nera che copre il pensiero
la campana furiosa che rintocca sulla mia fronte
la campana di sangue nel mio petto
l’immagine che ride in cima alla torre
la parola che fa scoppiare le parole
l’immagine che incendia tutti i ponti
la fuggitiva a metà dell’abbraccio
la vagabonda che uccide i bambini
l’idiota la bugiarda l’incestuosa
la cerva inseguita
la mendicante profetica
la ragazza che nel mezzo della via
mi sveglia e mi dice ricordati




Temporale


Nella montagna nera
il torrente delira a voce alta
A quella stessa ora
avanza tra precipizi
nel tuo corpo sopito
Il vento lotta al buio col tuo sogno
Boscaglia verde e bianca
quercia fanciulla quercia millenaria
il vento ti sradica e trascina e rade al suolo
apre il tuo pensiero e lo disperde
Turbine i tuoi occhi
turbine il tuo ombelico
turbine a vuoto
Il vento ti spreme come un grappolo
temporale sulla tua fronte
temporale sulla tua nuca e sul tuo ventre
Come un ramo secco
Il vento ti sbalza
Nel tuo sogno entra il torrente
Mani verdi e piedi neri
rotola per la gola
di pietra nella notte
annodata al tuo corpo
di montagna sopita
Il torrente delira
tra le tue cosce
soliloquio di pietre e d’acqua
Sulle scogliere
della tua fronte passa
come un fiume d’uccelli
Il bosco reclina il capo
come un toro ferito
il bosco si inginocchia
sotto l’ala del vento
ogni volta più alto
il torrente delira
ogni volta più fondo
nel tuo corpo sopito
ogni volta più notte.

 

             poesie  di  Octavio Paz

 

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