... poesie d'amore ...
 
 

      

 


Poesie d'amore

 

Sull'amore

Si chiama amore ogni superiorità,
ogni capacità di comprensione,
ogni capacità di sorridere nel dolore.
Amore per noi stessi e per il nostro destino,
affettuosa adesione
a ciò che l’Imperscrutabile
vuole fare di noi
anche quando
non siamo ancora in grado di vederlo
e di comprenderlo

altre poesie di  Hermann Hesse


 

 

senza titolo

Voi lo sapete che sono maritata,
ma mi offrite due perle lucenti.
Dal vostro delicato amor commossa
io le sospendo sopra la mia veste
Di seta rossa (...)

altre poesie di Li Po         

 

Perchè tu mi oda

 

Perché tu mi oda
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge.

Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.

E le vedo lontane le mie parole.
Più che mie esse son tue.
Si arrampicano sul mio vecchio dolore come l'edera.

Si arrampicano così sulle pareti umide.
Sei tu la colpevole di questo gioco sanguinoso.
Esse fuggono dal mio rifugio oscuro.
Tu riempi tutto, tutto.

Prima di. te popolarono la solitudine che occupi,
e sono abituate più di te alla mia tristezza.

Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti.
Perché tu oda come voglio che m'oda.

Il vento dell'angoscia ancora le trascina.
Uragani di sogni a volte ancora le abbattono.
Senti altre voci nella mia voce addolorata.
Pianto di vecchie bocche, sangue di vecchie suppliche.
Amami, compagna. Non abbandonare. Seguimi.
Seguimi, compagna, in quest'onda di angoscia.

Ma vanno tingendosi del tuo amore le mie parole.
Tu occupi tutto, tutto.

Ne farò di tutte una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.


poesia d'amore  Pablo Neruda

 

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

 Eugenio montale

 

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